28 febbraio 2006

 

Ci scusiamo per l'interruzione. Le trasmissioni riprenderanno quanto prima.


14 febbraio 2006

 

Il custode delle chiavi

Voleva dirgli grazie, ma le parole si persero prima di arrivargli alle labbra, e quel che invece gli uscì detto fu: «Chi sei?».
Il gigante ridacchiò.
«Giusto, va', non mi sono presentato. Rubeus Hagrid, Custode delle Chiavi e dei Luoghi a Hogwarts».










(J.K. ROWLING, Harry Potter e la pietra filosofale, traduzione di Marina Astrologo, Salani Editore, 1999, p. 49)

13 febbraio 2006

 

Gli occhi sono di Lily


A chi assomiglia Harry? Lui certamente non può saperlo. Ci pensa Hagrid, dieci anni dopo il loro ultimo incontro, a iniziare a conoscere il suo passato.

«L'ultima volta che ti ho visto, eri ancora un soldo di cacio» disse il gigante. «Hai preso dal tuo papà, ma gli occhi sono della mamma».






(J.K. ROWLING, Harry Potter e la pietra filosofale, traduzione di Marina Astrologo, Salani Editore, 1999, p. 49)

12 febbraio 2006

 

Anormali


«Non intendo averne uno per casa, Petunia! Non avevamo giurato, quando lo abbiamo preso, che avremmo messo fine a quella pericolosa insensatezza?».
(p. 39)

«Oh, la mente di questa gente funziona in modo strano, Petunia; non sono mica come te e me».
(p. 41)








(J.K. ROWLING, Harry Potter e la pietra filosofale, traduzione di Marina Astrologo, Salani Editore, 1999)

 

Una lettera misteriosa


La busta era spessa e pesante, di pergamena giallastra, e l'indirizzo era scritto con inchiostro verde smeraldo. Non c'era francobollo. Girando la busta con mano tremante, Harry vide un sigillo di ceralacca color porpora con uno stemma arladico: un leone, un ariete, un tasso e un serpente intorno a una grossa 'H'.





(J.K. ROWLING, Harry Potter e la pietra filosofale, traduzione di Marina Astrologo, Salani Editore, 1999, p.37)


 

Una strana luce verde e un dolore bruciante sulla fronte


Harry è ancora all'oscuro di tutto. Non conosce le sue radici, non sa a cosa è stato predestinato. Eppure, nel profondo della sua coscienza, è vivo il ricordo di quell'inizio.

Talvolta, quando sforzava la memoria durante le lunghe ore trascorse nel ripostiglio, gli veniva una strana visione: un lampo accecante di luce verde e un dolore bruciante sulla fronte. Quello, immaginava, era stato l'incidente, anche se non riusciva a capire da dove venisse la luce verde. I genitori non li ricordava affatto.




(J.K. ROWLING, Harry Potter e la pietra filosofale, traduzione di Marina Astrologo, Salani Editore, 1999, p. 32)

 

Arabella Figg


Chi si immaginava, a p. 25 del primo libro di Harry Potter, la vera identità di Mrs Figg? E' il bello della saga di Harry. Tanti indizi, apparentemente insignificanti, disseminati nelle migliaia di pagine, che improvvisamente acquistano il loro significato...

«Cattive notizie, Vernon» disse. «Mrs Figg si è rotta una gamba. Non può vnire a prenderlo». E così dicendo, indicò Harry con un brusco cenno del capo.
[...]
Ogni anno Harry rimaneve con Mrs Figg, una vecchia signora mezza matta che viveva due traverse più avanti. Harry detestava quella casa. Puzzava di cavolo e Mrs Figg lo costringeva a guardare le fotografie di tutti i gatti che aveva posseduto in vita sua.

(J.K. ROWLING, Harry Potter e la pietra filosofale, traduzione di Marina Astrologo, Salani Editore, 1999, p 25-26)

11 febbraio 2006

 

L'unica cosa che piaceva ad Harry


«L'unica cosa che a Harry piaceva del proprio aspetto era una cicatrice molto sottile sulla fronte, che aveva la forma di una saetta».













(J.K. ROWLING, Harry Potter e la pietra filosofale, traduzione di Marina Astrologo, Salani Editore, 1999, p. 24)


07 febbraio 2006

 

Il primo sogno di Harry


(Capita spesso che Harry sogni. Questo è il primo sogno di una lunga serie)

«Si girò sulla schiena e cercò di ricordare il sogno che stava facendo. Era un bel sogno. C'era una motocicletta volante. Ebbe la strana sensazione di averlo fatto qualche altra volta»






(J.K. ROWLING, Harry Potter e la pietra filosofale, traduzione di Marina Astrologo, Salani Editore, 1999, p. 23)

05 febbraio 2006

 

L'assoluta normalità di Harry


«Una manina si richiuse sulla lettera che aveva accanto e lui continuò a dormire,
senza sapere che era speciale, senza sapere che era famoso...
Non poteva sapere che, in quello stesso istante, da un capo all'altro del paese, c'era gente che si riuniva in segreto e levava i calici per brindare
"a Harriy Potter, il bambino che è sopravvissuto
"».



(J.K. ROWLING, Harry Potter e la pietra filosofale, traduzione di Marina Astrologo, Salani Editore, 1999, p. 21)

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